Leganano, Milano – Casa privata
Progetto: Nonestudio
Fotografo: Sara Magni
Pavimento: Prefinito 2 strati – Collezione Easy / UV OIL spazz standard – ROVERE EUR certificato NO SLIP BCRA, Prefinito 2 strati – Collezione Easy / UV OIL spazz standard – ROVERE EUR certificato NO SLIP BCRA
ARTICOLO Living_web
Arredi come isole per un appartamento su misura
Dal tavolo con le sedute integrate alla vasca da bagno accanto al letto. Una sottile linea nera lega le
stanze di questo appartamento a Legnano dove tutto è stato progettato su disegno.
Non capita spesso di poter disegnare un intero appartamento su misura, in totale libertà. «Quasi mai», conferma l’architetto
Pietro Pusceddu, a capo di Nonestudio, «o per lo meno non così tanto, in questo caso siamo arrivati a progettare
tutto, non c’erano arredi e i proprietari hanno chiesto a noi di disegnare anche il divano, che volevano fungesse
anche da letto singolo e avesse caratteristiche ben precise».
È proprio questo a rendere speciale il progetto BO9, una ristrutturazione in centro a Legnano al primo piano di una
palazzina di due livelli.
«La casa era divisa in due parti – racconta l’architetto – in mezzo c’è una scala che arriva dal piano di sotto. La prima
richiesta è stata unire queste due parti e poi c’era un lungo corridoio che portava alle varie stanze, affacciate su un
unico fronte».
Gli interni sono stati completamente ridisegnati in un’ottica di apertura. «Abbiamo completamente modificato il
layout distributivo originario – spiega il progettista – demolendo alcune porzioni del muro di spina che generavano un
lungo corridoio di distribuzione e cedendo lo spazio recuperato agli ambienti principali, per aumentarne la profondità
e renderli accessibili da più parti. Sono nati così spazi “passanti”, attraversabili, dove gli arredi (sempre da noi disegnati)
sono pensati come delle “isole” attorno alle quali i percorsi risultano circolari e fluidi».
Frutto di una ricerca che lo studio porta avanti da qualche anno, le isole-arredo diventano così le protagoniste di ciascuno
degli ambienti principali, definendo la funzione degli spazi. Micro architetture disegnate ad hoc che dialogano con
i pochi pezzi acquistati come le lampade di Flos e Vibia.
C’è l’isola-pranzo con il grande tavolo con le sedute integrate, la cucina con il suo controsoffitto – vinery, l’isola-living
che comprende il mobile libreria con le teche in plexiglas, il camino Focus con la panca di ferro e i divani su disegno, e
per finire l’isola-letto, dove la testata funge anche da guardaroba a giorno, e il bagno en-suite con il sistema vasca-wellness
a vista.
Ad eccezione dei sanitari, infatti, la vasca è posizionata accanto al letto, per non ingombrare troppo lo spazio. Un
modello che ricorda alcuni hotel di nuova generazione dove la stanza è pensata come un angolo benessere con la
vasca da bagno a vista, tanto quando la zona giorno richiama in un certo senso un bar, con le bottiglie di vino esposte
e il grande bancone della cucina, per accogliere gli ospiti.
Non ci sono porte, tutto è aperto. «Due sole pause tra gli ambienti principali sono l’ingresso disimpegno con la finestrata
arredata e il bagno degli ospiti, anche essi passanti e accessibili da più punti».
Ad eccezione di qualche tocco di blu, il colore è dato solo dai materiali: legno di frassino, in alcuni casi verniciato
di nero a poro aperto, e poi i profili di metallo neri che vanno a comporre i vari elementi, come un tratto continuo di una
matita che disegna tutti gli ambienti.
Testo Paola Menaldo